Il prossimo mercoledì 25 novembre, in concomitanza con la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne", a Castellana-Grotte (Ba) si tornerà a parlare di violenza di genere.
Con il patrocinio del Comune di Castellana-Grotte - assessorati al Servizi Sociali, alla Cultura e alle Pari Opportunità, presso il cinema-teatro So.C.R.A.Te, avrà luogo Mai più - Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Sorta dalla collaborazione tra le associazioni castellanesi Grocà e ViviCastellanaGrotte, la manifestazione vuol essere un momento di comunicazione e intima adesione, per “conoscere” e “sentire” il femminicidio, fenomeno sociale di stringente attualità. Lo dicono le statistiche ufficiali: quasi una donna ogni due giorni, in Italia, muore per mano del suo compagno, di suo padre. Uccisa proprio perché donna.
Se unico il luogo degli eventi, duplice sarà la sessione.
Alle ore 10:30, a beneficio di una rappresentanza della popolazione scolastica castellanese, avrà luogo la rappresentazione Mai più… per non dimenticare Loredana Colucci. Si tratta di una messa in scena che offre l’occasione per raccontare - attraverso la figura della vittima castellanese di femminicidio - le martiri di violenza e il loro dolore. Il testo e la regia sono di Elvira Spartano, direttore artistico dell’associazione Grocà, le coreografie sono di Antonella Sacchetti dell’A.S.D. “Danza e Spettacolo” di Castellana-Grotte.
A seguire, si terrà Violenza di genere – riflessioni, incontro condotto da Daniela Lovece, direttore responsabile di ViviCastellanaGrotte.it
Ospite d’eccezione, ambasciatore ideale del tema della manifestazione nei confronti dei più giovani, sarà Simone Da Pra, musicista veneto, sensibile interprete di "Potrei essere proprio lei". Tratta dalla sua sofferta vicenda personale, la canzone riesce a farsi messaggio dalla valenza universale. In apertura del suo intervento, verrà proposto in esclusiva il video di “Potrei essere proprio lei”.
Alle ore 20:00, verrà riproposto Mai più… per non dimenticare Loredana Colucci. In seguito, il palco del politeama castellanese ospiterà personalità di rilievo.
Metteranno le proprie competenze a disposizione della comunità castellanese la dottoressa Romana Bellantuono – Commissario della Polizia di Stato presso la Squadra Mobile della Questura di Bari, l’avvocato del Foro di Bari Rosa Cardone, titolare dello studio omonimo, il musicista Simone Da Pra e Luciana Robertone, coraggiosa e combattiva madre di Loredana Colucci, vittima di femminicidio. A fare gli onori di casa Francesco Tricase, primo cittadino del Comune di Castellana-Grotte.
Modererà l’incontro Daniela Lovece, direttore responsabile di ViviCastellanaGrotte.it.
Non mancherà la suggestiva installazione delle scarpe rosse, simbolo internazionale delle donne che hanno perso la vita in episodi di violenza di genere.
Per approfondire - tutto sull'evento castellanese
Femminicidio è un neologismo che indica violenza rivolta contro la donna in quanto appartenente al genere femminile. La morte della donna è solo l’esito ultimo di attitudini sociali misogine da parte delle Istituzioni e dell’opinione pubblica, di una cultura patriarcale che svalorizza il ruolo della donna, relegandola in ruoli marginali e subordinati.
Il termine femicide è stato adottato per la prima volta dalla criminologa Diana Russell che, nel 1992, nel libro Femicide: The Politics of woman killing, individuò una nuova categoria criminologica: violenza estrema da parte dell’uomo contro la donna perché donna. Dopo i fatti di Ciudad Juarez, l’espressione venne ripresa ed estesa a descrivere non solo le uccisioni di genere, ma ogni forma di violenza e discriminazione contro la donna “in quanto donna”.
Per l’antropologa messicana Marcela Lagarde, è La forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine - maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria, istituzionale - che comportano l’impunità, tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia.
Perché il 25 novembre
Il 25 novembre 1960 le sorelle Patria, Minerva e María Teresa Mirabal - attiviste nella difesa dei diritti umani nella Repubblica Dominicana con il nome di battaglia di Mariposas - mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada dagli agenti del dittatore Trujillo. Condotte in un luogo segreto furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, nell’intenzione di simulare un incidente. L'assassinio ebbe notevole eco e contribuì alla nascita del movimento che culminò con l'assassino di Trujillo nel 1961. In ricordo delle sorelle Mirabal, nel 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò il 25 novembre quale “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”.
Era il 27 luglio del 2012 quando l'artista messicana Elina Chauvet utilizzò per la prima volta delle scarpe rosse nell’installazione Zapatos Rojos dinanzi al consolato messicano di El Paso, in Texas. La manifestazione voleva ricordare le donne uccise a Ciudad Juarez, città di frontiera del Messico tristemente nota per episodi di violenza impuniti e al centro del thriller con Jennifer Lopez Bordertown. A pochi km dagli Stati Uniti, centinaia di donne vengono abusate e assassinate tra l’indifferenza delle Forze dell'Ordine e del Governo, secondo un preciso rituale che comprende tortura, violenza sessuale, mutilazioni e strangolamento. Da allora, in tutto il mondo, le scarpe rosse sono divenute simbolo della lotta alla violenza sulle donne.
Mai più… per non dimenticare Loredana Colucci
Si tratta di una messa in scena che rientra in quello che viene definito teatro civile e che affonda le radici nella tradizione più antica e più autentica dell'arte teatrale: quella che, trascendendo dalla rappresentazione come momento di intrattenimento, porta in scena la riflessione e il confronto sui temi della società e del vivere comune. La rappresentazione si pone in continuità con quella andata in scena il 25 novembre 2014, in occasione della “Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Offre un’occasione per raccontare - attraverso la figura di Loredana Colucci, vittima castellanese di femminicidio nello scorso mese di giugno - le vittime di violenza e il loro dolore. Con il corpo e con la voce, parlando della violenza sulle donne e del femminicidio, si intende sensibilizzare l'opinione pubblica su un fenomeno sempre più dilagante. Il testo e la regia sono di Elvira Spartano, direttore artistico dell’associazione Grocà, le coreografie sono di Antonella Sacchetti dell’A.S.D. “Danza e Spettacolo” di Castellana-Grotte.
Madre di due bambine, castellanese quarantunenne residente ad Albenga, è stata brutalmente assassinata dal marito, poi suicidatosi. La donna aveva conosciuto quello che sarebbe diventato il suo carnefice, un uomo di origini nordafricane, proprio a Castellana-Grotte. Di qui il trasferimento in Liguria, il matrimonio, una figlia e un impiego tranquillo. Poi, la separazione, qualche anno fa. Ma la fine della relazione non è andata giù al compagno cinquantaduenne il quale, più volte, aveva tentato di avvicinare la donna, con le buone o con le brutte. Già gravato da una denuncia e un arresto per stalking, il carnefice aveva patteggiato la pena ed era stato scarcerato. Una tragedia annunciata, un delitto che poteva evitarsi. In seguito, un inquietante particolare è trapelato. Il giudice che per tre volte aveva rifiutato l'arresto dell'ex-compagno della povera Loredana Colucci era stato, a sua volta, denunciato anni prima per stalking. La nomina del magistrato, attualmente al centro di un'inchiesta interna da parte della Procura di Savona, era stata osteggiata dai suoi colleghi in quanto persona inadatta e incompatibile. In tanti si sono stretti alla famiglia di Loredana dando luogo, dapprima ad una raccolta fondi, in seguito chiedendo di intitolarle una strada della Città delle Grotte. Tra di loro, in particolare, il “Gruppo di solidarietà per Loredana Colucci”.
Musicista veneto, di Pieve di Cadore, classe 1985, debutta con lo pseudonimo di Oxi nell’ambiente del rap italiano nel 2006 con “Vita Di Ragazzi Di Oggi”, seguito dall’EP rap “Bancarotta”.
Nel 2010 pubblica “CabaRap”, considerato il primo disco ufficiale dell’artista. Collabora sino al 2012 con l’emittente radiofonica Radio Cortina e nello stesso anno pubblica “Sempre Più Scemo”.
Dopo alcune collaborazioni con emittenti radiofoniche nazionali, tra le quali Radio Deejay, nell’aprile 2013 pubblica l'album "Crisi d’identità” riscuotendo buon successo con il singolo e video “Tra le Nuvole”.
Dal 2013 al 2015 si perde traccia di Oxi, nessuna nuova uscita da parte dell’artista che si rinchiude in se stesso e cerca di capire chi sia veramente. Il tempo come sappiamo cambia molte cose, Simone stenta a riconoscersi in quel personaggio creato da giovanissimo e decide di sotterrare una volta per tutte Oxi. Inizia un nuovo percorso. Con il suo nome reale “Simone Da Pra" realizza - insieme a Massimiliano BIG FISH Dagani e Marco Zangirolami - quello che oggi definisce il suo primo e unico lavoro in ambito musicale, l’EP “Libero”, quattro brani ricchi di contenuti.
Il lavoro è anticipato dal singolo "Potrei essere proprio lei", storia autobiografica di femminicidio che ha come protagonista la madre dell'artista. Il video, presentato su Repubblica.it, racconta la tragica esperienza di Simone vista con gli occhi di un bambino diventato adulto troppo presto. Immagini di Samuele Dalò. Dalla data della presentazione al pubblico di “Libero”, lo scorso 10 marzo, i riconoscimenti per Simone Da Pra non sono mancati. In considerazione del suo apporto nell’educazione ai diritti civili, Amnesty International Italia ha patrocinato il video di "Potrei essere proprio lei" e ne ha promosso la distribuzione negli istituti scolastici veneti.
Laureata in giurisprudenza, è Sostituto Commissario della Polizia di Stato presso la Squadra Mobile della Questura di Bari, sezione reati in pregiudizio dei minori e reati sessuali. Ha iniziato la propria attività presso l'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Bari, nel 1991, come Ispettore coordinatore delle Volanti. Dal 1993 al 1996 ha svolto servizio presso l'Ufficio di Polizia Giudiziaria dello stesso U.G.P.S.P.
Nel 1996 è stata trasferita all'Ufficio Minori, dove ha svolto il ruolo di coordinatrice fino al 2000, anno di costituzione, presso la Squadra Mobile, della sezione specializzata nei reati verso i minori e i reati sessuali.
Avvocato del foro di Bari, è esperta di diritto di famiglia, di tutela della persona e dei minori. Titolare dal 1981 dello Studio Legale Cardone, originariamente avente sede in Firenze, ha maturato una significativa ed ultra trentennale esperienza nelle dinamiche coniugali e familiari connesse alla crisi dei rapporti parentali sia in riferimento alle questioni patrimoniali che a quelle connesse alla prole. La conoscenza ed esperienza maturate attraverso l'attività professionale esercitata anche presso alcuni Consultori territoriali ha permesso, infine, di ampliare la portata delle competenze estendendola, più in generale, ai diritti della persona, anche con riguardo al profilo della risarcibilità dei danni collegati alle violenze in famiglia ed al mobbing familiare.
Gli organizzatori
Due realtà del panorama culturale castellanese hanno lavorato fianco a fianco. Da un lato, ViviCastellanaGrotte, aps fondatrice, nel 2011, della popolare testata giornalistica omonima, dall’altro Grocà, giovane e brillante associazione culturale teatrale attenta alle tematiche sociali.
ViviCastellanaGrotte
Associazione di promozione sociale, nata nel 2011 e con sede a Castellana-Grotte, è l’ideatrice della WebTv www.vivicastellanagrotte.it - nuova ed efficace modalità di comunicazione, esclusivamente fruita attraverso la Rete, che consente anche alle piccole, preziose realtà locali d'emergere, farsi conoscere e incidere in maniera significativa nel proprio contesto. Ma ViviCastellanaGrotte si occupa anche di ideare, organizzare e promuovere eventi culturali. In tema di femminicidio ha dato vita a SOS Femminicidio dagli stereotipi di genere ad una reale cultura del cambiamento – in collaborazione con Cultura in Tandem nel 2013, Flash Mob contro il Femminicidio nel 2014.
Per informazioni e contatti: www.vivicastellanagrotte.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Grocà
Associazione culturale e teatrale, nata nel 2014, con finalità quali la promozione e il sostegno del teatro e della cultura in tutte le sue espressioni. Obiettivo dei suoi fondatori è quello di offrire un’occasione unica, privilegiata e magica per l’incontro con se stessi e con gli altri, per la conoscenza del proprio universo emotivo, per il contatto con il proprio mondo sensoriale, per la scoperta di nuovi linguaggi e modi di comunicare e di pensare, per il desiderio di essere…liberamente creativi! Il 25 novembre 2014 ha celebrato la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con un dibattito sulla tematica tenuto da ospiti di rilievo e con una rappresentazione teatrale dal titolo “Mai Più” , selezionata nell’ambito di diversi festival di teatro amatoriale. Recenti le partecipazione alla VII edizione della Rassegna “Amattori Insieme… Vito D’Agostino” Premio Pippo Schinco di Gravina in Puglia e quella alla V edizione del Concorso "Attimi di teatro" al teatro Angioino di Mola di Bari.
Per informazioni e contatti:
https://www.facebook.com/Groc%C3%A0-Associazione-culturale-e-teatrale-720837391299584/timeline
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