Per la sesta edizione della rassegna letteraria “Castellana e il calcio, una storia centenaria”, il Circolo Pivot ha ospitato Franco Cirici ed il suo secondo libro “L’altro libro biancorosso”, edito da Palomar. Alla presenza di un folto pubblico hanno interagito con l’autore i giornalisti Saverio De Bellis e Flavio Insalata.
Lo sport si può praticare, vivere da protagonista o da tifoso, ma anche seguire attraverso le cronache di chi lo racconta per mestiere o per diletto e prova a trasmettere al lettore le emozioni che lo sport fa vivere.
Franco Cirici ha svolto e continua a svolgere l’attività giornalistica con grande successo, ma ha voluto fare di più: ha voluto raccontare quello che non si vede o non si legge attraverso i giornali o le tante trasmissioni sportive. Ha voluto raccontare quello che si vive dietro le quinte dello sport, quello che non si vede e non si dice, ma che costituisce l’ossatura della vita sportiva vissuta da dentro, ovvero dall’altra parte.
Ma chi è Franco Cirici? “È un giornalista sportivo di Bari, 65 anni, redattore della Gazzetta dello Sport dal 1989”, a presentarcelo è Saverio De Bellis, giornalista e conduttore della serata insieme al giornalista Flavio Insalata, “Franco Cirici segue quotidianamente il Bari dal 1984 e ne conosce benissimo l’ambiente. E’ stato ideatore e conduttore di programmi televisivi di successo. Ho avuto modo di conoscerlo bene e collaborare con lui per oltre vent’anni, quando ero responsabile dell’ufficio stampa del Bari Calcio. Questo è il suo secondo libro, dopo “L’altra metà del Bari” pubblicato nel 2021”.
Il libro offre una lettura scorrevole e molto gradevole, arricchita da alcune profonde riflessioni sulla vita che, inevitabilmente, per un giornalista sportivo, si intreccia profondamente con le vicende del campo.
Chiediamo direttamente all’autore di raccontarci e descriverci il suo libro: “Questo libro è un voler andare oltre l’oggi quotidiano, cercare di tracciare certi personaggi, certi luoghi, certe situazioni che sui giornali e altrove non vedi. È un occasione per far conoscere anche certe persone legate al mondo del Bari calcio, persone importantissime, ma che lavorano al di fuori del clamore mediatico. È un libro fatto con il cuore. Ti consiglio di leggere il capitolo ”L’Elogio dell’Acqua”. In passato mi hanno operato al cuore ed è cambiata la mia vita. Se esci da quelle situazioni o ti indebolisci e non vivi più o ne esci più forte. Io ne sono uscito più forte. Cosa c’entra questo con l’acqua, con il calcio e con il libro? Dopo l’intervento al cuore non potevo bere, ma la sete era tanta. Una situazione drammatica, ma riuscii ad ottenere qualche goccia d’acqua da un infermiere tifoso che in cambio mi chiedeva notizie del Bari. Lì ho capito quant’è importante una goccia d’acqua, ma anche quanto può essere preziosa la conoscenza dei fatti”.
Nel corso della serata il premio “Giovani speranze” è stato consegnato ai giovani calciatori Simone Scalese di "Calciomania", Claudio Pio Romano di "Castellana 1928" e Michele La Selva di "Futsal calcio a 5".