Dopo l'accaduto che ha visto, lo scorso 4 maggio, l'aggressione dell'arbitro Totaro da parte di un giocatore castellanese e la lettera inviata a commento dell'accaduto da Marina Pinto per Castellana 2.1 ad un settimanale locale, ci scrive Giacomo Meuli, genitore di un atleta della società sportiva.
Gentilissimo direttore,
Le scrivo, ringraziandola per la sua cortese attenzione, per replicare alla lettera pubblicata sul numero 20 di Fax dello scorso 18 maggio recante il titolo 'Vergogna per l'aggressione all'arbitro' a firma di Marina Pinto.
In merito a quanto riportato nella missiva del segretario di Castellana 2.1 tengo a precisare il mio giudizio sull'accaduto in qualità sia di testimone dell'incresciosa vicenda sia di genitore di uno dei ragazzi che fa parte della rosa della squadra. Innanzi tutto stigmatizzo la vicenda e condannando senza attenuanti l'atto violento accaduta lo scorso 4 maggio durante la partita AS Castellana-Manduria, giocata ad Ostuni, in cui il sig. Totaro arbitro dell'incontro è stato aggredito da un giocatore castellanese.
Fatta questa premessa ora parlo da genitore di un allievo della scuola calcio dell' AS Castellana. Con grande orgoglio devo dire che ho accompagnato e accompagno mio figlio alla AS Castellana da circa dieci anni e posso garantire che il giudizio morale della Sig.ra Pinto sulla diseducazione impartita ai ragazzi dal sodalizio sportivo è priva di ogni fondatezza. Mi ferisce anche leggere che la società porta il nome di Castellana indecorosamente, un disonore tale da configurare addirittura un danno di immagine.
Conoscendo la società da vicino posso assicurare, che tutti i ragazzi tesserati presso questo storico club, fanno ed hanno fatto un percorso educativo e sportivo che nulla a da invidiare hai più rinomati centri sportivi della zona. Pertanto, mi sento profondamente offeso quando sempre la scrivente dichiara di non ritenere educativo affidare i ragazzi alla AS Castellana Calcio.
Alla sig.ra Pinto voglio ricordare che firmandosi come segretaria di un movimento politico, è ,comunque, richiamata ad una maggior contezza dei fatti, perché la sua ricostruzione degli accadimenti nello stadio di Ostuni peccano di alcuni dettagli. Mai nessuno, sia sportivo o semplice cittadino può tollerare un gesto cosi sconsiderato. Io ero lì ed ho percepito tutta la gravità dell'accaduto cogliendo nei ragazzi e nei dirigenti: vergogna, indignazione e disperazione per aver perso nel peggior e disonorevole modo possibile.
Aggiungo, inoltre, che i nostri ragazzi sono andati in lacrime negli spogliatoi dei loro “avversari” a scusarsi non solo di quando accaduto ma anche di aver fatto vincere un trofeo non conquistato sul campo. In più, assicuro anche che la squadra si è recata a chiedere venia alla terna arbitrale, lì presente anche il Sig. Totaro.
Lungi da me da voler polemizzare con chicchessia, con la presente sottolineo solo l'affidabilità della società, perché per ogni giorno che ho accompagnato mio figlio allo stadio Azzurri d’Italia sono sempre stato certo di averlo affidato in ottime mani. Una cura premurosa di tecnici e dirigenti, anch'essi genitori, che svolgono questo compito con passione e professionalità rimettendoci, talvolta, anche economie di tasca propria.
Il gesto antisportivo commesso da parte dei ragazzi merita tutta la mia riprovazione e sarà giustamente punito ma dalla responsabilità personale ad infangare l'impegno di un'intera società ce ne vuole. Sig.ra Pinto un po' provocatoriamente, ma sempre con molto garbo, la invito a frequentare più spesso le partite e gli allenamenti dell'AS Castellana Calcio, vi troverà persone oneste e perbene che tra molte difficoltà portano avanti un importantissimo lavoro sociale svolto con impegno e dedizione.
MEULI GIACOMO, un genitore