Emozioni palpabili questa mattina presso l’aula Magna dell’Istituto comprensivo "Angiulli-De Bellis" di Castellana-Grotte, diretto da Gerardo Magro, a seguito dell’incontro con i coniugi Fazio, i genitori di Michele, un ragazzo di Bari, ucciso dalla mafia il 12 luglio 2001.
L’incontro avvenuto oggi, 15 febbraio, è stato fortemente voluto dagli alunni delle classi III E e III F della Scuola Secondaria di primo grado "S.N. De Bellis", dopo avere letto, insieme alla loro docente di Educazione Civica, il libro "Il grido e l’impegno" scritto da F. Minervini. Un libro molto scorrevole che racconta la triste storia di Michele, una giovane vita innocente, appena quindicenne, che - improvvisamente - viene spezzata da un proiettile destinato a un delinquente barese, in un’annosa guerra di clan. Si tratta della storia di una famiglia semplice, lavoratrice, con sani valori che si trova a vivere un dolore lacerante che spinge i due genitori a lottare “Perché ciò che è successo a nostro figlio, non accada più”.
Questa una delle tante frasi pronunciate da Pinuccio Fazio, il papà, che va dritta al cuore.
L’incontro realizzato grazie alla collaborazione di Tea Di Lorenzo, referente territoriale del Presidio di "Libera, Associazione, Numeri e Nomi contro le Mafie", si è articolato in più momenti. Dopo una parte introduttiva dedicata alla conoscenza e all’importanza di ‘Libera’, è stata data la parola ai due genitori che con grande forza d’animo hanno ripercorso il loro dramma, con parole semplici, ma colme d’amore e di commozione. Gli alunni in un rispettoso silenzio hanno ascoltato la storia di Michele e l’emozione si leggeva chiaramente nei loro occhi. In conclusione le due classi terze, hanno voluto omaggiare i genitori coraggiosi con una lettera indirizzata alla mamma Lella, donna determinata e forte, con lettere indirizzate a Michele, ragazzo solare, sorridente che amava la vita e soprattutto esempio di rispetto e lealtà, infine con due ritratti di Michele realizzati a matita molto realistici. Il messaggio dell’incontro è giunto chiaro: bisogna lottare contro la criminalità, abbattere il muro dell’omertà, perché solo così si può essere certi che tragedie come quella di Michele non possano più ripetersi.